Diritti legali in Danimarca

Originale: http://www.blackcross.dk/

Intro

Questa è solo
una breve panoramica sui tuoi diritti legali minimi in Danimarca.
Troverai anche alcuni consigli che potrebbero tornarti utili se ti
dovessi confrontare con la polizia ed il sistema giudiziario danese.

1) Addosso a
te

Essere in
possesso di portamunizioni, anche se vuoti, gas spray, fionde, mazze
o droghe (ivi compreso l’hashish), è un reato in Danimarca. L’unico
coltello che è legale tenere con sé in Danimarca è un coltello
pieghevole con una lama che non superi i 7cm, non possa essere aperto
utilizzando una sola mano e che non possa bloccarsi in posizione
aperta. La polizia ha anche arrestato persone per aver portato con
se’ dei cacciaviti. Incorrere in una violazione delle norme che
regolano l’uso delle armi porta a multe molto salate o peggio.

2) Volti
coperti/scoperti

E’ illegale
utilizzare qualsiasi tipo di maschera durante una manifestazione in
Danimarca. Per di più la legge è stata formulata in maniera che si
possa essere arrestat* per “aver tentato di violare il divieto”:
questo significa che puoi essere arrestat* perchè in tasca hai una
sciarpa e, in più, ricorda che non devi essere per forza in corteo:
è sufficiente che la polizia “ritenga” che ti ci stia avviando.
La polizia comunque normalmente applica i controlli solo durante le
manifestazioni.

 

3) Se vieni
fermat*

Sei obbligat* a
dire alla polizia solo il tuo nome, cognome, nazionalità, indirizzo
e data di nascita. Nient’altro!!! Se hanno dei dubbi rispetto alla
tua identità, le forze di polizia hanno il diritto di trattenerti
per accertamenti.

4) Perquisizioni

I poliziotti
hanno il permesso di eseguire una perquisizione fisica solo se hanno
il valido sospetto (cosa che di solito succede) che tu sia in
possesso di qualcosa di illegale (droga, armi). Il capo della polizia
di Copenhagen ha creato delle zone sia nel centro (specialmente nel
quartiere di Nørrebro) che a Christiania dove le perquisizioni sono
consentite senza bisogno di alcuna motivazione. Queste zone possono
essere create o modificate da un giorno all’altro, e non è possibile
dire con precisione dove siano. Tu hai il diritto di essere
perquisit* da un poliziotto del tuo stesso sesso, quando la polizia
ti dice che non ve ne è la possibilità.

5) L’arresto

Anche se vieni
arrestat* devi comuicare ai poliziotti solo il tuo nome, cognome,
indirizzo, nazionalità e data di nascita: e basta. Hai il diritto di
conoscere la motivazione alla base del tuo arresto, per cui,
chiedila! Sarai molto probabilmente portat* in una stazione di
polizia e chius* in una cella di detenzione. Hai il diritto di fare
una chiamata ma, di solito, la polizia te lo negerà oppure si
offrirà di farla per te. Hai anche il diritto di ricevere cure
mediche se sei ferit* o medicine se ne hai bisogno. La polizia vorrà
interrogarti, ma tu NON dire loro nulla, ricorda che loro stanno solo
cercando di ottenere prove contro di te, i tuoi amici e le tue
amiche. Hai il diritto di restare in silenzio: fanne uso. Non sei
obbligat* a riconoscere i carichi che intendono imputarti, e non devi
firmare nulla. Dopo 24 ore (72 per gli stranieri) devi essere
portat* di fronte ad un giudice oppure rilasciat*. Il giudice può
sentenziare una tua custodia (minimo 1 settimana, massimo 4),
convalidare l’arresto per 72 ore, oppure rilasciarti. Se sei
minorenne la polizia è obbligata a contattare i tuoi genitori, e a
far presenziare durante l’interrogatorio una persona dei servizi
sociali. Questa persona NON è un amico, ti suggerirà
quasi sempre di rispondere alle domande della polizia. NON farlo. Se
hai meno di 15 anni i poliziotti possono trattenerti in cella solo
“se non esiste un’altra soluzione”, comunque non più di 6 ore;
però, in “circostanze speciali”, possono trattenerti fino a 24
ore. Non è mai eccessivo ripeterlo: non parlare mai con i
poliziotti, non rilasciare mai confessioni: peggiorerai solo la tua
situazione e quella dei tuoi amici e delle tue amiche.

6) Arresti
preventivi

La polizia può
effettuare arresti preventivi se ritiene che tu possa rivelarti
un’agitatrice/agitatore. Questo significa che possono arrestarti
PRIMA che tu abbia fatto qualsiasi cosa di illegale. Possono
trattenerti fino a 6 ore… o più, se pensano sia necessario.

7) Arresti
illegali

Se la polizia
ti arresta e, per una ragione o per l’altra, cadono le accuse contro
di te, o risulti non colpevole in sede processuale, hai il diritto di
ricevere un risarcimento “per arresto illegale”. Chiedi sempre
questo risarcimento, il cui ammontare varia a seconda della durata
della detenzione, ma vale sempre la pena di fare uno sforzo perchè
la polizia sganci.

8) Avvocati

E’ sempre una
buona idea quella di avere i nomi di uno o più buoni avvocati con
te. Chiedi sempre dei nomi di riferimento quando ti trovi in un posto
a te nuovo. Hai il diritto ad avere un avvocato presente durante
l’interrogatorio, ma se decidi che non dirai niente, non ti servirà.
Se hai l’impressione che la polizia ti porterà di fronte ad un
giudice, allora insisti per far scrivere nel rapporto di polizia il
nome dell’avvocato che vuoi ti difenda nel processo. Se la polizia
“non riuscisse a contattare” l’avvocato che tu hai scelto, ti
verrà assegnato un difensore d’ufficio per l’udienza preliminare. Se
ti dovesse succedere, puoi sempre cambiare avvocato in tempo per
l’udienza successiva. Riuscire a contattare e quindi ad attivare il
tuo avvocato fa una grossa differenza, magari non nell’udienza
preliminare; soprattutto perchè i Pubblici Ministeri di solito
ottengono ciò che chiedono (secondo le statistiche, 9 volte su
10). Ma è davvero importante avere un avvocato decente,
soprattutto nelle udienze successive.

9) Spese
processuali

Se perdi in un
procedimento, dovrai pagare tutte le spese processuali, inclusa la
parcella del tuo avvocato. Se vinci, tutte le spese saranno a carico
dello stato.

10) Udienza
preliminare

L’udienza
preliminare si terrà nel distretto di polizia nel quale sei stat*
arrestat*. Sarai portat* davanti ad un giudice e devi continuare a
restare in silenzio. Quella di continuare ad avvalersi del diritto al
silenzio resta anche qui l’idea migliore, perchè hai tutti i numeri
contro di te: niente testimoni che confermino la tua versione,
nessuna documentazione ammessa ecc… Il Pubblico Ministero,
dall’altra parte, avrà i rapporti di polizia e forse altre forti
prove indiziarie o evidenti contro di te. Se il tuo avvocato ti
suggerisce di interrompere il silenzio, considera attentamente la
situazione. Tutto quello che dici potrà essere usato contro di te
nelle successive udienze davanti alla corte. Se ancora hai un po’ di
diffidenza verso l’avvocato che ti è stato assegnato, non dire
nulla. Praticamente in tutte le udienze preliminari i pubblici
ministeri ottengono ciò che vogliono, e non importa che tu abbia
parlato oppure no. Se il giudice sentenzierà una custodia cautelare,
ti chiederà se vorrai appellarti ad una corte di più alto grado. E’
sempre meglio dire di no in quel momento, ma ricorda di dire al
giudice di annotare che mantieni il diritto di appellarti ad una più
alta corte quando vorrai prima dell’udienza successiva. Dopo aver
parlato con il tuo avvocato, e dopo che insieme avrete considerato le
possibilità di ottenere dalla corte più alta un verdetto positivo
per te, potrai decidere se appellarti oppure no. La ragione di questa
prudenza è che, a meno che tu non abbia davvero ottime ragioni, la
corte d’appello tenderà a confermare il verdetto del giudice di
primo grado: questi, alla prossima udienza, si servirà del verdetto
della corte per tenerti in prigione.

11) Custodia

Se verrà
pronunciata contro di te una sentenza di custodia, verrai
imprigionat* per minimo una e massimo 4 settimane prima di poter essere
di nuovo tradott* di fronte ad un giudice. Corri il rischio che le
tue lettere e le tue visite siano controllate: significa che
riceverai visite esterne ma sotto sorveglianza e che la polizia
leggerà ogni tua lettera (in entrata ed in uscita), per vedere se
riescono a trovare qualcosa che ti possa ulteriormente incriminare.
Questo significa anche che le lettere impiegheranno anche 5 giorni o
più a raggiungerti. Anche se non sei espressamente sottopost* al
“letter-control”, tieni sempre presente che i poliziotti leggono
le tue lettere. Di solito hai diritto a fare una chiamata ogni
settimana. Qualche volta questa chiamata viene monitorata dalle
guardie carcerarie, che chiameranno la polizia se pensano che tu stia
parlando di qualcosa che potrebbe interessare il tuo caso. In alcune
situazioni il giudice può decidere di metterti in isolamento totale,
che significa che non potrai avere contatti neppure con gli/le altr*
prigionier*. E’ la forma di detenzione più dura.

12)Prigione

Se venisse
emessa una custodia contro di te, è importante non perdere la
speranza. Ricordati che fuori ci sono amici ed amiche, che ti stanno
aspettando e si stanno dando da fare per ottenere il tuo rilascio. Il
sistema usa l’isolamento, la noia e l’incertezza per abbatterti.
Quindi resta calm* e concentrat*, anche se non è facile. Prova a
fare tutto quel che puoi per ammazzare il tempo in un modo
interessante, dandogli senso. Chiedi di essere accompagnat* in
biblioteca, scrivi lettere, chiedi il permesso di andare nella stanza
comune, iscriviti a scuola, iscriviti ai corsi in palestra. Chiedi
alle guardie e ai/alle prigionier* quali sono le possibilità. Tutto
ciò che fuori sarebbe un terribile spreco di tempo, come andare
nella chiesa della prigione o parlare con un prete, può essere una
tappa per dare senso al tempo quando sei rinchius* lì. Soprattutto
perchè insegnanti e preti, lì, non sono guardie. Se non sei
sottopost* al regime di controllo visite e lettere, chiedi alle
guardie di darti i moduli per le domande di visita e mandale ai tuoi
amici ed alle tue amiche il prima possibile, perchè possano
presentarle per venirti a trovare Il procedimento è lungo e
burocratico, ma una visita dall’esterno è qualcosa per cui vale la
pena lottare. Se sei sottopost* al regime di controllo visite e
lettere, rivolgiti alla polizia perchè ti siano concesse le visite.
Cerca di mantenere una quotidianità ordinata, il sistema carcerario
è una macchina che vuole normalizzarti il prima possibile. Non
cadere in quello che sembra un facile percorso all’interno del
sistema carcere. Le persone che si adeguano al modo di vivere del
carcere sono quelle che fanno più fatica a riprendere le redini
della loro vita esterna quando escono. Mantieni le tue abitudini
quotidiane; stai svegli* tutta la notte qualche volta, comunica con
le/gli altr* prigionier* nelle celle affianco, trova le crepe tra le
regole della prigione e usale, insisti (amichevolmente, se serve)
perchè le guardie parlino con te e ti trattino con rispetto (non
sempre si ottengono effetti, però, alla fine, ci avrai provato).
Parla con le/gli altr* prigionier*, la maggior parte di loro non è
scontrosa come potrebbe sembrare, dopotutto, avete dei nemici in
comune: guardie e polizia. Quello che non devi assolutamente fare è
contrarre debiti dagli altri prigionieri, specialmente da quelli che
vendono la droga. I debiti nel sistema carcere raddoppiano e
triplicano velocemente, finchè non ti ritrovi nella merda fino al
collo.

13) Perquisizioni
domestiche

Se sei accusat*
di un crimine, imprigionat* oppure solo sospettat* in un caso che
secondo gli agenti ha visto anche momenti di
premeditazione/pianificazione, è praticamente certo che la tua casa
sarà perquisita. Come compagn* di stanza o coinquilin* di una
persona sospettata/imprigionata, è importante stare attenti nel caso
arrivino dei poliziotti con un mandato regolare: se non li lasci
entrare possono legalmente abbattere la porta. Devi sempre chiedere
di vedere il mandato PRIMA di lasciarli entrare. Devi prestare
attenzione a questi suggerimenti, nonostante loro possano
tranquillamente, in certe circostanze, eseguire una perquisizione
senza mandato ed andare dopo da un giudice (entro 24 ore) per
ottenere un mandato “con effetto retroattivo”. Se questo dovesse
succedere devi incontrarti con un avvocato e protestare per ciò che
è successo. Hai il diritto di essere presente durante le loro
ricerche. Hai anche il diritto di far assistere un/una testimone
imparziale (un vicino andrà benissimo). E’ importante esercitare
questo diritto, può aiutarti a diminuire i vandalismi che i
poliziotti, inevitabilmente, metteranno in atto contro casa tua.

14) Deportazione/Espulsione

Le autorità
danesi sono molto solerti nell’esplellere le/i non-Danesi dal paese,
anche per reati davvero minori. E’ risaputo che in molte occasioni
hanno arrestato qualcuno, formulato un avviso per qualche ridicola
trasgressione e l’hanno espulso. Possono farlo grazie alle leggi
danesi sull’immigrazione, estremamente dure e di destra. Se dovessi
essere espulso, di solito, non potrai rientrare nello stato per un
periodo che va da uno a cinque anni. La polizia ha recentemente
iniziato a chiedere che chi viene arrestat* per reati considerati minori (tipo
taccheggio o infrazioni al codice stradale) paghi le proprie multe
prima di poter essere rilasciat*.

15) Tieni gli
occhi aperti

Durante le
grandi manifestazioni e nelle azioni di massa è una buona idea
tenere d’occhio i tuoi amici e le tue amiche, e far sì che loro
facciano lo stesso con te. Così, riuscirete ad aiutarvi se dovessero
insorgere situazioni potenzialmente pericolose. E’ anche più facile,
se vi tenete d’occhio, capire dopo chi è stat* arrestat* e chi,
magari, si è solo pers* nella folla.

16) Cellulari

Presta
attenzione al fatto che se vieni arrestat* con il tuo cellulare
addosso, la polizia avrà facile accesso a tutti i tuoi contatti,
alle tue chiamate e agli sms che hai inviato/ricevuto prima
dell’arresto. Tieni a mente che i luoghi in cui sei stat* in
qualsiasi tempo possono essere determinati controllando di quale
ricevitore ti stavi servendo mentre chiamavi o mandavi sms. Questa
ricostruzione può essere davvero accurata (dipende da quanti
ricevitori ci sono nell’area): da poche centinaia di metri ad una
dozzina, o meno. Queste informazioni vengono tenute dalle compagnie
telefoniche per almeno un anno, quindi la polizia potrà mappare dove
ti trovavi un anno prima, se ne avesse bisogno. Un’altra cosa a cui
stare attenti è che i pubblici ministeri usano come scusa per
trattenerti in custodia il fatto che la polizia abbia bisogno di
tempo per condurre indagini sulle tue attività telefoniche.

17) Computer

Alcune delle
tue attività in rete in Danimarca vengono conservate per un anno.
Questo significa che, in un certo senso, le homepage e i server che
visiti possono essere mappati. Anche i/le destinatar* delle mail che
invii/ricevi possono essere tracciati, almeno fino al server che li
ha inviati/ricevuti. Se la tua casa venisse perquisita, stai sicur*
che il tuo computer sarà confiscato. Ricorda che anche i files ed i
programmi cancellati possono essere recuperati da un hard disk da
persone che lo sanno fare.

In
conclusione…

Tutto quel che
precede non sta scritto per spaventarti, al contrario: sapere a cosa
vai incontro può solo renderti più forte e più capace di
affrontare polizia e il sistema giudiziario. Ebbene sì, hai dei
diritti. Si suppone che vengano rispettati da polizia, corti e
sistema carcerario, anche se molto spesso non lo sono affatto. La
polizia usa violenza eccessiva, ti accusa di crimini che non hai
commesso e mente in sede processuale. I giudici non arriveranno a
condannarti perchè l’evidenza è contro di te, ma per i tuoi
precedenti, per come sei e per chi sono i tuoi amici e le tue amiche.
Spesso le guardie in prigione cercheranno di rendere una situazione
già priva di prospettive rasserenanti ancora più disperata. Non
lasciarti prendere dal terrore come vorrebbero. Ricorda che stanno
violando le regole che loro stessi hanno posto, per fare in modo che
il loro merdoso sistema funzioni. E’ la loro giustizia, non la
nostra.

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